Siamo un popolo di santi, poeti, navigatori e… di paragnosti Ogni anno 13 milioni di italiani si rivolgono a chiaroveggenti #adessonewsitalia
Strano paese il nostro. I salari sono bassi, i poveri aumentano, il lavoro è sempre più precario, molte famiglie non riescono a pagare le bollette della luce, ma, come hanno calcolato le associazioni dei consumatori e l’Osservatorio antiplagio, ogni anno circa tredici milioni di italiani si rivolgono ai centosessantamila professionisti dell’occulto, per un giro d’affari che macina miliardi di euro. In altre parole, ogni giorno oltre trentamila nostri concittadini alzano il telefono per consultare un santone, nella speranza di vedere risolti i propri problemi di amore, salute, denaro. Nelle città come nei borghi operano stregoni, guaritori, spiritisti e sensitivi in contatto con gli alieni. Il mito di Faust si ripete in piccoli condomini di periferia, nei circoli di casalinghe inquiete, in scuole di alta magia tenute da ex cuochi o meccanici, dove Mefistofele diventa un povero satanasso da rotocalco, capace al massimo di suggerire i numeri della Smorfia.
Un business da nababbi, che ha invaso il piccolo schermo e che viaggia a velocità della luce su internet. Non c’è principe delle tenebre, docente di gnosi occulte, cultore di magia nera, esperto di esoterismo che non abbia il suo sito sul web. Purtroppo anche persone istruite, razionali e riflessive possono incontrare nel corso della propria vita avversità che le rendono vulnerabili, sino al punto di farle diventare preda dei professionisti del raggiro. La persistenza di questi fenomeni può sembrare sorprendente in un mondo ipertecnologico, ma l’idea di poter influenzare le forze della natura con appositi cerimoniali è antichissima. I “papiri magici” del secondo secolo d.C. dedicati alla dea Iside descrivono un rituale con l’acqua e l’olio identico a quello usato dai maghi odierni per esorcizzare il malocchio.
La stessa astrologia, già coltivata dai babilonesi, è stata a lungo considerata inseparabile dall’astronomia. Infatti, dallo studio del movimento degli astri gli indovini credevano di poter determinare il destino dell’uomo. E oggi milioni di italiani consultano fedelmente l’oroscopo sul giornale o in televisione. È una rubrica così seguita da essere onnipresente in buona parte delle pubblicazioni, dai quotidiani nazionali alle riviste patinate, dai settimanali economici ai fumetti per bambini. Il risultato, alquanto inquietante, è quello di avere masse di ragazzini che talvolta non conoscono il nome dei sacramenti ma che conoscono a memoria tutti i segni zodiacali. Senza tuttavia dimenticare che perfino tra gli adulti la lettura dei Tarocchi nel corso dei secoli da gioco è diventata una specie di oracolo, in grado di svelare le “trame dell’inconscio”.
Insomma, siamo un popolo di santi, poeti, navigatori e…. di paragnosti.
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